Presentazione

              In Italia circa 500.000-700.000 pazienti, su 9.5 milioni di ricoverati l'anno, contraggono un'infezione ospedaliera, con percentuali che oscillano fra il 5 e il 17%.

La mortalità raggiunge il 3%. (Ministero della Salute, marzo 2005). Tra questi i pazienti chirurgici rappresentano una categoria molto significativa. Il paziente chirurgico che muore, generalmente in Terapia Intensiva, a seguito di complicanze se non muore per una infezione certamente muore con una infezione. Pur riconoscendo la validità e la fondamentale importanza degli avanzamenti tecnologici nel campo del sostegno alle funzioni vitali, non vi è dubbio che, al di là della prevenzione, la vera e più efficace terapia etiologica delle infezioni e sepsi chirurgiche restino il tempestivo trattamento chirurgico e quello antibiotico. Il bagaglio culturale per affrontare la sfida che pone il paziente chirurgico settico, sia per il medico che per l’infermiere richiede necessariamente la conoscenza epidemiologica e dei fattori di rischio, dei dati microbiologici, della fisiopatologia delle infezioni e della più grave sepsi che ne può conseguire, di saper utilizzare antibiotici, antifungini, antivirali, di saper approntare iter diagnostici rapidi ed efficaci, di applicare strategie chirurgiche appropriate e di prevenire e curare i danni d’organo conseguenti alle modificazioni fisiopatologiche indotte dalla sepsi.

        Questo Master si propone pertanto di individuare un percorso multidisciplinare ed allo stesso tempo unitario nella prevenzione, diagnosi e terapia delle infezioni e sepsi in chirurgia.

 

Gabriele Sganga